Pubblicata la relazione annuale sulla situazione dell’asilo nell’Unione europea.

Oltre 1,3 milioni di domande di protezione internazionale nel 2016, con una diminuzione del 7% rispetto al 2015, a quota 1,4 milioni di istanze, ma con un incremento di decisioni di primo grado che sono arrivate a circa 1,15 milioni con un +84% rispetto all’anno precedente. In crescita anche le decisioni in appello con un +21% rispetto al 2015. Aumenta anche il tasso di riconoscimento complessivo che in primo grado è pari al 61%. E’ questo il quadro che risulta dalla Relazione annuale dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO) presentata il 5 luglio (Annual-Report-2016) che tiene conto della situazione negli Stati membri nonché di Norvegia, Svizzera, Islanda e Liechtenstein e disegna il quadro del sistema europeo comune di asilo. Un quadro che mostra una costante diminuzione delle istanze di protezione internazionale, attestata anche dai primi dati del 2017 che evidenziano una flessione rispetto ai primi mesi del 2016. In controtendenza l’Italia (ma non solo), Paese nel quale le domande sono cresciute del 47% rispetto al 2015 (122.960 domande).

Le domande di protezione internazionale dei minori non accompagnati sono state 65mila con una riduzione del 37% rispetto al 2015. Non così in Italia dove le domande sono aumentate del 48% (in totale 6.020, mentre nel 2012 era 970) con il 29% delle istanze provenienti da minori del Gambia.

Per quanto riguarda i Paesi di provenienza dei richiedenti asilo, si tratta di Siria, Afghanistan, Pakistan e Nigeria con i principali Paesi di accoglienza costituiti da Germania, Italia, Francia, Grecia e Austria. Ma su tutti spicca l’Itakua che è la porta principale di ingresso dalla rotta del mediterraneo centrale, la più rilevante per gli arrivi. Per il futuro, al centro dell’attenzione la proposta della Commissione europea di modifica del sistema europeo comune di asilo e un nuovo accordo di partneriato con Stati terzi.

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