Pubblicata la relazione sull’attività della Corte Ue nel 2020

Nel 2020, anno della pandemia, sono diminuiti i ricorsi alla Corte di giustizia dell’Unione europea: il numero è sceso a 735 casi nel 2020 a fronte dei 966 del 2019. Una riduzione significativa dovuta proprio alla prima ondata di epidemia che ha fatto scendere i ricorsi in via pregiudiziale, anche a seguito di uno stop alle attività giudiziarie negli Stati membri. Nel complesso, però, i rinvii pregiudiziali rimangono al centro dell’attività di Lussemburgo perché costituiscono il 75% delle questioni arrivate agli eurogiudici. Sono diminuiti anche i casi chiusi: nel 2020 sono stati 792 contro gli 865 del 2019. Buone notizie sul fronte della durata dei procedimenti che è stata di 15,4 mesi di poco superiore a quella del 2019 con 14,4 mesi. Nei dettagli, per i rinvii pregiudiziali ci vogliono in media 15,8 mesi; per i casi in appello 13,8 e 19,2 per i ricorsi diretti. Per quanto riguarda il numero di ricorsi in via pregiudiziale, nel 2020 sono stati 556 (641 nel 2019) con il numero più alto di quesiti targato Germania (139), seguita dall’Austria (50) e dall’Italia (44). Poche le procedure di infrazione (18) arrivate a Lussemburgo (Portogallo 3 nuovi casi, Italia e Spagna 2). Per quanto riguarda l’arretrato sono 1.045 i casi aperti, a fronte dei 1.102 del 2019.

Tutti i dati sono contenuti nel rapporto annualesulle attività giudiziarie nel 2020 (CGUE 2).

Sul piano dei contenuti, la Corte di giustizia è intervenuta in diverse occasioni su questioni che hanno visto al centro i diritti fondamentali: dal diritto a un ricorso effettivo e di accesso a un giudice imparziale alla libertà di impresa, dalla libertà di religione alla protezione dei dati personali, con una nuova sentenza Schrems. Spazio anche alle questioni legate alla cittadinanza europea, all’accesso ai documenti, alla libera circolazione, alla cooperazione giudiziaria civile e penale, all’ambiente e agli aiuti di Stato. In via generale, il numero più alto di cause ha riguardo la proprietà intellettuale e industriale (76), seguita da questioni relative allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia (69). L’attività completa, con l’indicazione della pronunce più significative della Corte Ue e del Tribunale sono classificate per argomento e riportate nel rapporto annuale (rapporto CGUE). 

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