Indifferenza letale verso i migranti: lo denuncia l’ONU in un rapporto sulla situazione nel Mediterraneo

Una riforma urgente delle politiche di soccorso nel Mediterraneo, per tutelare sicurezza, dignità e diritti umani dei migranti che seguono la rotta tra Libia ed Europa. Lo chiede l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, nel rapporto intitolato “Lethal Disregard. Search and rescue and the Protection of migrants in the Central Mediterranean Sea”, presentato il 26 maggio (Rapporto). Tra gennaio 2019 e dicembre 2020 sono morti almeno 2.239 migranti che, partendo dalla Libia, cercavano la salvezza in Italia o a Malta. Nei primi sei mesi del 2021 identica drammatica situazione, con oltre 500 morti. Nel documento, l’Alto Commissariato denuncia le terribili condizioni dei migranti fermi nell’inferno libico, situazione che non vede un adeguato impegno dei Paesi occidentali, inclusi quelli europei. Proprio agli Stati Ue e all’Unione europea è chiesta una mobilitazione per migliorare e intensificare le azioni di ricerca e soccorso e per sostenere il lavoro delle ONG. DA rivedere, per adeguarla agli standard internazionali a tutela dei diritti umani, la politica di accoglienza. A questo proposito nel documento si evidenzia che l’arrivo in Europa non è la fine di un incubo a causa del fatto che molti migranti sono privati della libertà personale, vivono con il terrore dell’espulsione e del ritorno in Libia, e non ricevono adeguata assistenza per avere una condizione di vita dignitosa.

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