Pubblicato il rapporto annuale dell’Agenzia Ue per i diriti fondamentali e il focus su pandemia e diritti

L’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali ha diffuso il rapporto annuale sulla protezione dei diritti fondamentali nel 2020. Il rapporto 2021 sottolinea i passi avanti, ma anche i motivi di preoccupazione per l’arretramento della salvaguardia di alcuni diritti (rapporto FRA). Oltre all’abituale rapporto annuale, l’Agenzia ha pubblicato anche uno “speciale” per analizzare in dettaglio l’impatto del Covid-19 sui diritti umani (“The Coronavirus Pandemia and Fundamental Rights: a Year in Review”, Coronavirus), evidenziando che ogni misura necessaria per fronteggiare la pandemia deve essere prevista dalla legge, necessaria, limitata dal punto di vista temporale e proporzionale rispetto all’obiettivo perseguito. In via generale, sono aumentate le diseguaglianze che hanno colpito soprattutto i gruppi più vulnerabili come anziani, donne vittime di violenza, disabili, rifugiati e migranti.

Nel rapporto annuale, l’Agenzia sottolinea che il 2020 è stato un anno di particolare rilievo perché, oltre a segnare i 20 anni della proclamazione della Carta a Nizza, ha portato al lancio della nuova “Strategia per rafforzare l’applicazione della Carta dei diritti fondamentali nell’Unione europea” che pone, per volontà della Commissione europea, maggiore attenzione all’attuazione da parte degli Stati membri e, in particolare, da parte dei giudici nazionali. Motivo di allarme la recrudescenza del razzismo e della xenofobia che ha messo a rischio l’applicazione dell’articolo 21 della Carta che vieta ogni forma di discriminazione fondata sulla razza o sull’origine etnica. 

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