Pubblicato uno studio sugli standard comuni in materia di procedura civile – EU common minimum standards of civil procedure

Il Parlamento europeo ha pubblicato uno studio sugli effetti e sui risultati positivi che possono essere raggiunti grazie a interventi dell’Unione europea nell’ambito della cooperazione giudiziaria civile, con particolare riferimento alla procedura civile. Lo studio, condotto nel contesto della valutazione d’impatto sul valore aggiunto europeo, è stato curato da Tatjana Evas e Wouter van Ballegooij, per volontà della Direzione della valutazione di impatto e del valore aggiunto dell’europarlamento (PE 642.804, EPRS_STU(2019)642804_EN). Proprio l’adozione di atti Ue nel settore determina un taglio dei costi, soprattutto nell’ambito dei procedimenti di natura civile e commerciale. Le regole comuni e la presenza di standard minimi simili nello spazio Ue, infatti, comporta una riduzione dei costi annuali per cittadini e imprese che oscilla tra i 4,7 e i 7,9 miliardi di euro all’anno. Non solo. Tra i risultati positivi – è precisato nel documento – la riduzione della frammentazione del quadro normativo, a vantaggio dei cittadini, nonché la semplificazione delle regole procedurali, necessaria considerando il costante incremento di controversie transnazionali e l’intensificarsi dei rapporti commerciali transfrontalieri. Inoltre, come sottolineato nello studio, la presenza di standard almeno minimi comporta l’incremento della fiducia reciproca tra le autorità giudiziarie degli Stati membri e maggiori certezze per i cittadini. 

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