Servizio militare in Russia e protezione internazionale: pubblicati due rapporti dell’Agenzia Ue per l’asilo

 

Moscow, Russia – January 2020: Two russian police officers walking on Red square on background of St Basils Cathedral and crowd of people, street patrol. Law enforcement agencies

L’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo (EASO) ha pubblicato due nuovi rapporti sulla situazione in Paesi di origine (Country of Origin Information, COI) in particolare in Russia. L’aggressione all’Ucraina e la mobilitazione di molti giovani ha determinato un aumento di richiedenti asilo da parte di cittadini russi a partire da settembre 2022. Prima dell’invasione russa – chiarisce l’EASO – le domande di protezione internazionale nell’UE, provenienti da cittadini russi, raggiungevano quota 600, mentre a seguito dell’inizio della guerra le istanze sono arrivate a circa 1.600, in particolare a settembre 2022. Di conseguenza, per supportare le autorità nazionali competenti a valutare le richieste per la protezione internazionale, l’EASO ha redatto due rapporti sulla Russia che tengono conto della situazione dal 24 febbraio 2022 al 15 novembre 2022. Il primo è incentrato sul servizio militare nella Federazione Russa e sugli obblighi derivanti dalla parziale mobilitazione ordinata il 21 settembre, con un approfondimento sui possibili casi di esenzione, nonché sulla situazione dei mercenari e delle persone condannate durante il conflitto (EUAA – Russia). Il secondo rapporto (EUAA – Russia2) è focalizzato sull’opposizione politica con particolare attenzione alle più recenti leggi che hanno sostanzialmente eliminato la libertà di stampa e fortemente limitato quella di associazione e di riunione. Una parte del rapporto è dedicata alla situazione degli oppositori politici, degli attivisti e dei difensori dei diritti umani.

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