Stop agli ostacoli al riconoscimento delle qualifiche professionali

A soli 5 anni dall’adozione della direttiva 2005/36 sul riconoscimento delle qualifiche professionali (recepita in Italia con Dlgs 206/2007) la Commissione europea punta a un restyling del sistema. Il 22 giugno l’esecutivo ha adottato un libro verde (COM (2011) 367, COM267_en) e ha tracciato il perimetro dell’attuale sistema di riconoscimento tra luci e ombre. Malgrado la mobilità professionale sia un elemento centrale nella crescita del mercato e il settore del servizi costituisca il 70% dell’economia Ue ancora troppi gli ostacoli a un’effettiva libera circolazione. Sia il rapporto sulla cittadinanza 2010, sia quello SOLVIT hanno messo in luce gli ostacoli frapposti dagli Stati nell’assicurare la libera circolazione delle qualifiche e quindi l’accesso alle attività professionali. Di qui la necessità di voltare pagina, anche utilizzando le nuove tecnologie e puntando all’adozione di una carta professionale europea che possa consentire maggiore libertà di circolazione nello spazio Ue. Centrale una maggiore applicazione del sistema delle piattaforme comuni che dovrebbe arginare l’ampio utilizzo di misure compensative, non sempre giustificate. Senza dimenticare – ha precisato Bruxelles – che le sentenze della Corte Ue vanno applicate con rigore. A partire dalla pronuncia Morgenbesser del 13 novembre 2001 (C-313/01). In questa direzione Bruxelles mira a un sistema semplificato anche nel riconoscimento della pratica remunerata nei vari Stati e  dei periodi di formazione.

La consultazione pubblica è aperta fino al 20 settembre 2011. Le risposte possono essere inviata anche via mail (MARKT-PQ-EVALUATION@ec.europa.eu).

 

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