Studio della Cassazione sul dialogo tra corti

La Corte di cassazione fa il punto sull’incidenza del pluralismo delle fonti nell’esercizio della giurisdizione. Con la relazione tecnica n. 87 divulgata il 20 ottobre dall’ufficio del Massimario, la Suprema Corte ha passato in rassegna gli sviluppi giurisprudenziali che hanno condotto a una più incisiva affermazione del diritto internazionale e del diritto Ue (Relazione civile 87_11). Centrale l’analisi del ruolo delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte di giustizia dell’Unione europea in relazione al giudicato interno. Se il primato delle sentenze della Corte Ue ha già trovato ampio spazio (anche se non sono mancati recenti sviluppi) di recente, anche il ruolo delle sentenze CEDU rispetto al giudicato interno ha guadagnato spazio, anche grazie alla sentenza della Corte costituzionale n. 113 del 7 aprile 2011 nella quale la Consulta ha concluso che l’articolo 630 c.p.p. è incostituzionale nella parte in cui non prevede la revisione della sentenza in contrasto con una pronuncia della Corte di Strasburgo che ha giudicato il processo interno non equo (si veda il post del 7 aprile 2011).

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