Sulla Gazzetta Ue il nuovo regolamento e-CODEX

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 1° giugno 2022 il regolamento n. 2022/850, adottato dal Consiglio e dal Parlamento il 30 maggio, relativo a un sistema informatizzato per lo scambio elettronico transfrontaliero di dati nel settore della cooperazione giudiziaria in materia civile e penale (sistema e-CODEX), che modifica il n. 2018/1726 (e-CODEX). Il regolamento stabilisce che il sistema e-CODEX (e-Justice Communication via Online Data Exchange system) sia utilizzato da tutti gli Stati membri per fare in modo che ogni cittadino o professionista legale nell’Unione europea possa comunicare in via elettronica con le autorità giudiziarie e che sia assicurato un meccanismo resiliente in tempi di crisi, ad esempio durante la pandemia. Questo il sistema: attraverso i punti di accesso e-CODEX, composti da un gateway costituito da un software, basato su una serie comune di protocolli che permette lo scambio sicuro con altri punti e un connettore per collegare i sistemi connessi al gateway, si copriranno settori come gli ordini di pagamento europei, le controversie di modesta entità, il riconoscimento delle sanzioni pecuniarie e delle pene detentive, per arrivare a uno scambio sicuro delle prove elettroniche. Va garantita nella fase esecutiva, da parte di tutte le entità, la protezione dei dati in ogni procedura e il rispetto del “principio di indipendenza della magistratura, tenendo conto del principio della separazione dei poteri” (articolo  14).

La Commissione entro la fine del 2022 adotterà atti di esecuzione su standard procedurali digitali, mentre gli Stati membri procederanno ad autorizzare i punti di accesso e-CODEX per i sistemi connessi sul territorio e a designare i corrispondenti e-CODEX.

Entro la fine del 2023, la gestione dell’e-CODEX sarà affidata all’Agenzia dell’Unione europea per i sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (EU-LISA, con sede a Tallinn, in Estonia), che avrà anche la responsabilità della sicurezza informatica, mentre fino a quel momento la gestione è affidata a un consorzio di Stati membri e organizzazioni finanziate dall’Unione.

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