Sulla Gazzetta Ue la direttiva sui whistleblowers – On the EU Official Journal the directive on the whistleblowers

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L305 del 26 novembre 2019, la direttiva Ue 2019/1937 del 23 ottobre, che completa il quadro di interventi in questo settore, assicurando la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione (whistleblower). Il testo, che colma così una lacuna, fissa nuove regole sulla protezione degli informatori con riferimento alle violazioni del diritto Ue in settori come gli appalti pubblici, i servizi finanziari, il riciclaggio di denaro, la sicurezza dei prodotti e dei trasporti, la sicurezza nucleare, la salute pubblica, la protezione dei consumatori e dei dati. In particolare, i potenziali informatori potranno scegliere se segnalare quanto ritenuto rilevante all’interno dell’ente interessato, alle autorità nazionali, agli organi e alle agenzie Ue. Di conseguenza, gli Stati e le aziende dovranno costituire dei canali di comunicazione. Sole le piccole aziende e i piccoli municipi potranno essere esentati dall’obbligo di individuazione di specifici canali. Oltre, come è ovvio, a vietare le rappresaglie, il testo introduce delle misure protettive anche per chi assiste gli informatori, nonché per i familiari. Tra gli obblighi degli Stati membri, la previsione di accesso gratuito per gli informatori alla consulenza legale. L’articolo 23 dispone che gli Stati prevedano sanzione effettive, proporzionate e dissuasive per le persone fisiche o giuridiche che, tra gli altri casi, attuino atti di ritorsione contro gli informatori o abbiano atteggiamenti vessatori o violino l’obbligo di riservatezza. Tra le novità anche la norma che stabilisce il divieto di rinuncia ai diritti e ai mezzi di ricorso, nonché l’utilizzo di accordi arbitrali precontenziosi. Il testo dovrà essere recepito entro il 17 dicembre 2021.

L’intervento legislativo è stato preceduto anche da uno studio del 2017 della Commissione europea secondo la quale la perdita di benefici potenziali dovuta alla mancanza di tutela degli informatori, nell’ambito degli appalti nell’Unione europea, è tra i 5,8 e i 9,6 miliardi di euro all’anno.

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