“Tagliando” per il sistema di peacebuilding

674861E’ anche la fase post-conflitto a preoccupare il Consiglio di sicurezza. Troppi i casi in cui, per ragioni legate all’assenza di un sistema di giustizia di transizione, dell’estrema povertà e di odi non sopiti, divampano nuovamente i conflitti. Con la risoluzione n. 2282 approvata all’unanimità il 27 aprile (peacebuilding), il Consiglio di sicurezza si preoccupa di costituire una nuova architettura del sistema di peacebuilding in linea con il rapporto “The Challenge of Sustaining Peace: Report of the Advisory Group of Experts on the Review of the United Nations Peacebuilding Architecture”. A 10 anni dall’istituzione della Commissione sul peacebuilding (qui il sito http://www.un.org/en/peacebuilding/), il Consiglio focalizza l’attenzione sui punti di forza e sulle criticità. Centrale il ruolo della giustizia di transizione per evitare che in alcuni Stati si ripiombi in situazioni conflittuali. Per rafforzare il ruolo delle peacebuilding operations, il Consiglio punta a un dialogo più serrato tra la Commissione di peacebuilding dell’Onu e le organizzazioni regionali, puntando a un ruolo più significativo  della World Bank.

Nella stessa data anche l’Assemblea generale ha approvato una risoluzione sul peacebuilding http://www.un.org/press/en/2016/ga11780.doc.htm

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/peacebuilding-indispensabile-per-una-pace-duratura.html

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *