Trattati internazionali: pubblicato uno studio della Commissione Venezia su formazione e denuncia

La Commissione Venezia ha adottato il 25 marzo 2022 uno studio sulle procedure interne per la ratifica e la denuncia dei trattati internazionali (Doc. 1045/2021, (Venice commission). Il documento è stato redatto da Veronika Bílkova, Paolo Carozza, Anne Peters, Jakob Mühlfelder. E’ stata l’Assemblea parlamentare a chiedere lo studio alla Commissione Venezia per approfondire la questione della denuncia dei trattati soprattutto a seguito del ritiro di molti Stati da diverse convenzioni internazionali adottate all’interno del Consiglio d’Europa. Un aspetto che è considerato essenziale è il ruolo del Parlamento che è stato analizzato nel documento attraverso un esame comparato delle procedure previste negli Stati del Consiglio d’Europa. Dall’esame risulta che gli Stati membri non lasciano la procedura di formazione dei trattati unicamente all’esecutivo, così come tutti gli Stati prevedono un coinvolgimento del Parlamento nei casi di denuncia dei trattati. La seconda parte del documento è dedicata alle legislazioni statali. Nel documento si prospetta una classificazione tra Stati che seguono un modello asimmetrico perché prevedono l’intervento del Parlamento nella fase di conclusione del trattato ma non per la denuncia dell’accordo (si tratta di 18 Stati su 47), mentre la maggior parte (29 su 47) seguono un modello simmetrico con un ruolo del Parlamento in entrambe le fasi. Una sezione è dedicata all’esame di Paesi non membri tra i quali Canada, Israele, Tunisia, Algeria, Brasile, Cile, Costa Rica, Corea del Sud, Marocco, Stati Uniti, Kosovo, Sud Africa.

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