Tutela delle donne in primo piano durante il lockdown

La pandemia ha avuto effetti devastanti su tutti, anche sotto il profilo sociale ed economico e, in particolare, per donne e ragazze. Il 2020, 25esimo anniversario dell’adozione della Piattaforma di azione di Pechino, doveva portare a ulteriori interventi a sostegno delle donne, ma il COVID-19 ha stravolto ogni piano. Lo dice il Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres che ha adottato, il 9 aprile 2020, un rapporto per lanciare l’allarme sul rischio che la pandemia può produrre sui risultati raggiunti nella parità di genere e sui diritti delle donne (policy_brief_on_covid_impact_on_women_9_apr_2020_updated). Il dato di partenza è comune a molti Stati: le donne di frequente lavorano in nero, guadagnano meno, prestano la propria assistenza gratuitamente e sono così più a rischio di povertà. Di conseguenza, il Segretario generale ha chiesto agli Stati di mettere le donne al centro degli interventi di supporto e di adottare misure rivolte a loro in modo specifico. Non solo. L’epidemia COVID-19 ha provocato anche un aumento della violenza contro le donne, spesso intrappolate in casa con mariti e partner violenti e con difficoltà di accesso ai servizi di supporto e, quindi, gli Stati devono intervenire immediatamente con misure e anche con servizi online e sistemi di geolocalizzazione. Nel documento si evidenzia che in Francia i casi di violenza domestica sono aumentati del 30% a partire dal lockdown del 17 marzo, in Argentina le chiamate ai numeri di emergenza hanno segnato un +25% dal 20 marzo e analoghe situazioni si sono avute a Cipro e a Singapore, nonché in Canada, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.

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