Al via la legge di delegazione europea 2019-2020

In vigore dall’8 maggio la legge 22 aprile 2021 n. 53 contenente la delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea (legge di delegazione europea 2019-2020, Legge n. 53:2021). Il testo è costituito da 29 articoli che contengono la delega per 38 direttive (con alcune norme che riportano principi e criteri direttivi specifici) inserite nell’allegato A, nonché le regole per l’adeguamento della normativa interna ad alcuni regolamenti Ue. Un intervento significativo si avrà grazie al recepimento della direttiva 2019/1153, che reca disposizioni per agevolare l’uso di informazioni finanziarie e di altro tipo a fini di prevenzione, accertamento, indagine o perseguimento di determinati reati, e che abroga la decisione 2000/642/GAI del Consiglio (articolo 21), al fine di tenere conto della natura, dello status organizzativo, dei compiti e delle prerogative delle autorità e degli organismi interessati, ivi compresi i meccanismi esistenti per proteggere il sistema finanziario dal riciclaggio e dal finanziamento del terrorismo. Inoltre, grazie all’articolo 23 sarà attuata la direttiva 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione, che andrà a modificare le legge n. 179 del 2017, assicurando un alto grado di protezione e tutela del whistleblower. Il Governo dovrà anche esercitare l’opzione prevista nella direttiva che consente l’introduzione o il mantenimento delle disposizioni più favorevoli ai diritti delle persone segnalanti e di quelle indicate dalla direttiva, per assicurare il massimo livello di protezione dei soggetti interessati.

Nel campo delle comunicazioni e del digitale, va segnalata l’attuazione della direttiva 2018/1972, che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche. L’articolo 3 della legge di delegazione europea chiarisce che saranno apportate modifiche al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, affidando nuove competenze all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e inserendo cambiamenti nell’apparato sanzionatorio amministrativo e penale. Previsto anche il recepimento della direttiva 2019/789, che stabilisce norme relative all’esercizio del diritto d’autore e dei diritti connessi applicabili a talune trasmissioni on-line degli organismi di diffusione radiotelevisiva e ritrasmissioni di programmi televisivi e radiofonici, nonché della direttiva 2019/790, sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale.

Atteso un restyling dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato: l’articolo 6, infatti, individua i criteri per l’attuazione della direttiva 2019/1, che conferisce alle autorità garanti della concorrenza degli Stati membri poteri di applicazione più efficace e che assicura il corretto funzionamento del mercato interno. Spazio anche a modifiche per le imprese di investimento e per gli enti creditizi. Chiude la legge l’articolo 29 sull’attuazione della direttiva 2019/1151 sull’uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario: il Governo dovrà prevedere la costituzione online di società a responsabilità limitata e di società a responsabilità limitata semplificata con sede in Italia, “con capitale versato mediante conferimenti in denaro”, permettendo che esse siano stipulate anche “in presenza di un modello standard di statuto, con atto pubblico formato mediante l’utilizzo di una piattaforma che consenta la videoconferenza e la sottoscrizione dell’atto con firma elettronica riconosciuta”.

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