Anche l’ONU chiede all’Italia misure più efficaci per eliminare il razzismo

Il Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale chiede all’Italia nuove leggi in grado di attuare gli impegni internazionali e combattere in modo più efficace le forme di razzismo nel Paese. Inclusa la modifica dell’articolo 3 della Costituzione: è inammissibile che il diritto all’uguaglianza senza distinzioni di razza venga attribuito unicamente ai cittadini. Dopo il monito arrivato dalla Commissione contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) del Consiglio d’Europa del 21 febbraio (si vedano i post dell’8 marzo e del 1° marzo), anche il Comitato Onu, nelle osservazioni conclusive del 9 marzo 2012 (CERD.C.ITA.CO.16-18) dopo l’esame della situazione in Italia in base all’articolo 9 della Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale del 21 dicembre 1965, evidenzia le carenze nella lotta al razzismo in Italia. Tra l’altro, il Comitato chiede una modifica dell’articolo 61 del codice penale per applicare la circostanza aggravante delle motivazioni razziali in tutti i casi in cui venga commesso un reato. L’Italia fa poco, poi, per combattere la diffusione di messaggi razzisti soprattutto nei confronti di rom e sinti. Desta preoccupazione la scelta delle autorità italiane di non concedere la cittadinanza ai bambini nati in Italia da stranieri, così come dovrebbe essere facilitata l’attribuzione della cittadinanza agli apolidi rom e sinti che vivono nel Paese da molti anni.

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