Approvata la risoluzione del Consiglio di sicurezza sul traffico di migranti in Libia

Il Consiglio di sicurezza con 14 voti a favore e l’astensione del Venezuela, in base al capitolo VII, ha adottato il 9 ottobre la risoluzione n. 2240 con la quale chiede agli Stati membri a livello individuale o che operano nel quadro di organizzazioni regionali come l’Unione europea di assistere la Libia per garantire le frontiere e prevenire, indagare e perseguire atti di traffico di migranti e tratta di esseri umani nel suo territorio e nelle sue acque territoriali (N1530707). Troppe le tragedie che spezzano le vite di donne, bambini e uomini alla ricerca di una speranza sulle coste di fronte alla Libia. E dietro le tragedie le speculazioni delle organizzazioni criminali transnazionali che vanno combattute. In base alla risoluzione del Consiglio, inoltre, accanto agli interventi con il consenso della Libia nel mare territoriale, le autorità intervenienti, se hanno ragionevoli sospetti di ritenere che una nave è usata per il traffico di esseri umani, possono intervenire in alto mare, al largo delle coste libiche, compiendo ispezioni su imbarcazioni sospette, senza bandiera, o dopo aver fatto tutti gli sforzi per ottenere il consenso dello Stato del quale la nave batte bandiera. L’intervento è limitato alle navi che si trovano al largo della Libia e ha una durata temporale di un anno. Il Consiglio autorizza gli Stati e le organizzazioni regionali ad utilizzare tutte le misure commisurate alle specifiche circostanze dando priorità assoluta alla vita delle persone imbarcate. Ogni intervento, infatti, deve tener conto della tutela dei diritti umani di coloro che cercano la protezione internazionale. Resta da vedere come sarà possibile applicare le indicate misure e mettere in primo piano la vita dei migranti e delle vittime del traffico degli esseri umani. Il Venezuela si è astenuto ritenendo sia la misura inadeguata sia errato il fondamento nel capitolo VII, affermando, tra l’altro, che la “policy of walls” non risolve il dramma delle vittime della tratta e dei migranti.

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