Cooperazione internazionale per lo scambio di prove elettroniche per combattere il terrorismo

La cooperazione internazionale tra Stati per l’accesso alle prove digitali va rafforzata. Lo scrive il Counter-Terrorism Committee Executive Directorate (CTDE) delle Nazioni Unite nello studio pubblicato a gennaio 2022 (CTED – terrorismo). I gruppi terroristici utilizzano sempre di più le tecnologie informatiche per promuovere i propri obiettivi e per reclutare terroristi ed è così sempre di più necessario che le prove raccolte sul web siano preservate anche per permetterne lo scambio, utile alle autorità investigative e giudiziarie. Ma, malgrado alcuni sviluppi funzionali a favorire la cooperazione internazionale secondo modelli classici, è necessario intervenire con nuovi strumenti per favorire le indagini transfrontaliere e la lotta al terrorismo. Non bastano più gli strumenti tradizionali sull’assistenza giudiziaria reciproca che è spesso lenta e frenata dalla burocrazia e dall’intervento di autorità governative. L’Unione europea – si legge nel documento – ha individuato alcuni nuovi strumenti così come stanno facendo le Nazioni Unite che hanno redatto una proposta per l’adozione di una specifica Convenzione sul contrasto all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a fini criminali. Intanto, nell’ambito del Consiglio d’Europa è stato adottato, il 17 novembre 2021, il secondo Protocollo addizionale alla Convenzione sulla criminalità informatica proprio per il potenziamento della cooperazione e della divulgazione delle prove elettroniche. Nello studio del CTDE sono analizzate le novità inserite in questi atti e lo stato di attuazione della Roadmap sulla cooperazione digitale lanciata dal Segretario generale dell’Onu l’11 giugno 2020.

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