Sole le autorità giurisdizionali italiane, grazie al lavoro svolto dalla Procura di Milano, sono riuscite a far luce e ad accertare le responsabilità degli agenti della Cia in uno dei numerosi casi (Abu Omar) di extraordinary renditions che hanno coinvolto l’intera Europa. Lo ha detto il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla lotta al terrorismo e i diritti umani Ben Emmerson, che è intervenuto nel corso dell’udienza che si è tenuta il 3 dicembre dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo nel caso Al-Nashiri e Hunayn contro Polonia (http://www.echr.coe.int/Pages/home.aspx?p=hearings&w=2876111_03122013&language=en). La vicenda riguarda un caso di consegne straordinarie che vede coinvolta la Polonia. I due ricorrenti erano stati arrestati in quanto accusati di atti terroristici in particolare nel caso della nave statunitense Cole nello Yemen. Di lì era iniziato un viaggio nell’orrore tra prigioni segrete in Afghanistan, Thailandia fino al cuore dell’Europa, in Polonia che, nella migliore delle ipotesi, aveva chiuso gli occhi nell’attuazione di atti di tortura, incluso il waterboarding, detenendo i due indagati in prigioni segrete. Fino a consegnarli alla Cia con destinazione Guantanamo. Impossibile ottenere giustizia sul piano nazionale. Di qui il ricorso alla Corte di Strasburgo. Di grande interesse, nel corso dell’udienza, l’intervento del relatore speciale Onu il quale ha non solo sottolineato le gravi violazioni dei diritti umani della pratica diffusa delle extraordinary renditions ma anche la necessità di far valere il diritto alla verità, indispensabile per assicurare una tutela dei diritti umani effettiva. Non solo per le vittime dirette, ma per l’intera collettività. Necessario porre fine all’impunità che è stata assicurata dai Governi pure vincolati dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Solo la Procura di Milano – ha osservato Ben Emmerson – nel caso Abu Omar, è riuscita a far emergere la verità ed è arrivata a condurre nelle aule di giustizia gli autori delle consegne straordinarie e di tortura. La verità è stata così accertata in sede giudiziaria con la condanna di 22 agenti della Cia (processati in contumacia visto che alcune richieste di estradizione non sono neanche state presentate dai Governi italiani succedutesi nel tempo) e poi anche dei vertici dei servizi segreti italiani.
Anche se poi, aggiungiamo, malgrado le gravissime violazioni dei diritti umani attestata non solo nelle aule di giustizia, ma da tutte le organizzazioni internazionali, è arrivata, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la grazia per uno dei responsabili (Joseph Romano, http://www.marinacastellaneta.it/blog/grazia-per-uno-dei-responsabili-della-extraordinary-rendition-di-abu-omar.html).
Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/extraordinary-renditions-la-cedu-rompe-il-silenzio-degli-stati.html.
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