Hotpost di Taranto: Strasburgo comunica al Governo alcuni ricorsi contro l’Italia

Italia sotto accusa per il trattamento di alcuni minori stranieri non accompagnati nell’hotspot di Taranto. La Corte europea dei diritti dell’uomo, l’11 gennaio, ha comunicato al Governo italiano il ricorso presentato da 13 stranieri minorenni, arrivati in Italia e collocati nell’hotspot di Taranto (TRAWALLI AND OTHERS v. ITALY). In particolare, nel ricorso, l’Italia è accusata di aver violato l’articolo 3 della Convenzione che fissa il divieto di trattamenti inumani e degradanti e l’articolo 5, par. 1 a causa della privazione della libertà personale imposta ai ricorrenti. Inoltre, nella comunicazione al Governo, la Corte chiede risposte anche sul rispetto delle altre garanzie fissate dall’articolo 5 e, in particolare, sugli obblighi di informazione in una lingua conosciuta dai ricorrenti in relazione alle ragioni dell’arresto (art. 5, par. 2). Non solo. L’Italia deve chiarire se i ricorrenti siano stati condotti immediatamente dinanzi a un giudice (art. 5, par. 3) e se sia verificata una violazione del diritto al rispetto della vita privata e personale (articolo 8). Adesso tocca al Governo fornire le proprie osservazioni alla Corte europea.

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