Via libera all’azione giurisdizionale in sede civile dinanzi ai tribunali Usa. Nessuna immunità per l’azione avviata dai proprietari di un appartamento a New York nei confronti della Missione permanente della Sierra Leone presso le Nazioni Unite. Lo ha stabilito la Corte di appello per il secondo circuito con la sentenza 22-1645, Harvey v. Permanent Mission of the Republic of Sierra Leone to the United States, depositata il 25 marzo, con la quale è stata ammessa l’azione giurisdizionale contro lo Stato estero (Missione ONU sierra Leone).
Questi i fatti. I ricorrenti sostenevano che, a causa dei lavori per rinnovare la sede, la Missione aveva arrecato un danno al proprio appartamento e così avevano deciso di citare in giudizio lo Stato estero per ottenere il pagamento dei danni subiti. La Sierra Leone aveva eccepito il difetto di giurisdizione del giudice Usa in virtù della regola dell’immunità dalla giurisdizione, ma la Corte distrettuale di New York aveva respinto tale posizione tenendo conto che si trattava di un’attività di natura privatistica e che l’azione riguardava la riparazione di un danno per lesione all’integrità di un bene. Ora, per la Corte di appello, poiché le richieste di risarcimento dei ricorrenti si basano su presunti lavori di ristrutturazione previsti in un contratto e poiché tale attività ha natura privatistica/commerciale l’immunità non va concessa in linea con quanto previsto dal Foreign Sovereign Immunities Act (FSIA). La Missione – precisano i giudici statunitensi – ha concluso un contratto di ristrutturazione, esercitando poteri che possono essere esercitati anche da privati cittadini, come individuare e appaltare a un’impresa l’attività di ristrutturazione e, quindi, è responsabile dei danni provocati senza poter invocare l’immunità. Pertanto, conclude la Corte di appello, l’eccezione per l’attività commerciale va applicata e va respinta la richiesta di archiviazione per assenza di giurisdizione.
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