La Cassazione francese precisa i limiti al riconoscimento di sentenze straniere

Il giudice francese non è tenuto a verificare, nei casi relativi al riconoscimento di una sentenza straniera in materia di divorzio, che la legge applicata dal giudice straniero sia quella designata dalle regole di conflitto francesi. Né i tribunali d’oltralpe sono tenuti ad effettuare alcun controllo sulla legge applicata dal giudice straniero, anche se possono escludere il riconoscimento di una sentenza se gli effetti della decisione ledono principi essenziali dell’ordinamento francese. Lo ha precisato la Corte di Cassazione francese, prima sezione civile,  nella sentenza n. 960 depositata il 4 novembre (http://www.courdecassation.fr/jurisprudence_2/premiere_chambre_civile_568/960_4_18040.html). Alla Suprema Corte si era rivolta una cittadina francese che aveva impugnato la pronuncia della Corte d’appello di Parigi, la quale aveva negato il riconoscimento di una sentenza di divorzio pronunciata in Texas, rinviando la questione a un tribunale francese. La vicenda aveva preso il via dal procedimento di divorzio che aveva coinvolto una coppia di nazionalità francese che si era trasferita in Texas, dove poi aveva divorziato. La controversia, arrivata in Cassazione, ha poi consentito alla Suprema Corte di precisare che le sentenze straniere possono produrre effetti nell’ordinamento francese senza che il giudice di un altro Stato abbia applicato la legge indicata dalle regole di diritto internazionale privato francesi, e che non si può opporre l’eccezione dell’ordine pubblico internazionale come causa di non riconoscimento della sentenza straniera per il solo fatto che il giudice di un altro Stato ha ammesso il divorzio sulla base di cause differenti rispetto a quelle previste dall’ordinamento francese. Detto questo, però,  la Suprema Corte, che ha respinto il ricorso della donna, ha condiviso la posizione della Corte d’appello francese che aveva negato il riconoscimento riguardo agli aspetti relativi alla responsabilità genitoriale ritenendo che la decisione statunitense ledeva i principi essenziali del diritto francese fondati sull’uguaglianza dei genitori e sul rispetto della vita privata e familiare.

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