La Commissione Ue punta a un nuovo corpus di norme per realizzare il pilastro sui diritti sociali

Pronto il piano di azione sul pilastro europeo dei diritti sociali. La Commissione europea ha pubblicato, il 4 marzo, il documento che, in venti mosse, mettendo al centro un corpus di norme che premi gli imprenditori più attenti ai propri dipendenti, intende arrivare alla effettiva realizzazione di questi diritti, assicurando la solidarietà tra generazioni (COM(2021)102, Diritti socialiallegato, accompagnato dal documento di lavoro (SWD(2021) 46). La sostenibilità competitiva, che è uno dei pilastri sui cui si basa l’economia sociale di mercato europea, servirà per una risposta strategica a livello Ue dopo la pandemia causata dal Covid-19, necessaria tenendo conto delle gravi conseguenze su occupazione, economia, istruzione, sistemi di protezione sociale.

Il Piano di azione individua tre obiettivi da realizzare entro il 2030 che – scrive la Commissione europea – contribuiranno a orientare le politiche e le riforme nazionali. A dicembre 2020, i disoccupati nell’Unione europea sono arrivati a 16 milioni, con un ulteriore elemento di preoccupazione costituito dalla percentuale di disoccupazione giovanile ormai al 17,8%. Con uno scenario che si preannuncia ancora più grave per gli effetti della pandemia.

Entro il 2030 la Commissione punta a raggiungere un livello di occupazione, tra la popolazione compresa tra i 20 e i 64 anni, pari al 78% (anche con una modernizzazione dei servizi pubblici per l’impiego), dimezzando il divario di genere occupazionale rispetto al 2019. Inoltre, almeno il 60% degli adulti “dovrebbe partecipare ogni anno ad attività di formazione” e almeno l’80% delle persone tra i 16 e i 74 anni dovrebbe avere competenze digitali. L’obiettivo ambizioso, soprattutto tenendo conto della crisi economica, è la riduzione del numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale che dovrebbe essere ridotto di almeno 15 milioni entro il 2030. Bruxelles si propone anche di migliorare la qualità dei tirocini e di controllare la digitalizzazione dei luoghi di lavoro soprattutto con riguardo ad aspetti relativi alla sorveglianza, all’uso dei dati e all’applicazione di strumenti di gestioni algoritmica. In particolare, per la Commissione, “le sfide poste dal processo decisionale algoritmico”, con i rischi di decisioni inique, discriminazione e mancanza di trasparenza impongono interventi nel segno di una maggiore tutela dei diritti umani fondamentali. Riflettori accesi, poi, sul telelavoro, diventato ormai una norma, che può favorire la produttività, ma che deve permettere un giusto equilibrio tra vita familiare e professionale. A maggio 2021 si terrà il vertice sociale di Porto (Portogallo) che sarà rivolto all’implementazione del Piano di azione.

 

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