L’Alta Corte inglese rallenta la corsa del Governo verso la Brexit

“Brexit means Brexit”, aveva dichiarato il Primo Ministro inglese Theresa May appena arrivato al Governo, ma le modalità di attuazione dell’uscita dall’Unione europea non sono quelle ipotizzate dal Governo inglese che ha cercato, dal 23 giugno, giorno dell’esito shock del referendum che ha segnato la vittoria del “leave” sul remain”, di scavalcare il Parlamento. L’Alta Corte inglese, nella sentenza depositata ieri nel caso R (Miller) contro Segretario di Stato ([2016]EWHC 2768 judgment-r-miller-v-secretary-of-state-for-exiting-the-eu-20161103), ha infatti ricordato al Governo che nel Regno Unito esiste un Parlamento il quale ha poteri sanciti dalla Costituzione, che non possono essere calpestati. Per l’Alta Corte e, salvo cambiamenti dinanzi alla Corte Suprema che dovrebbe pronunciarsi il 7 dicembre, per attivare la procedura di recesso fissata dall’articolo 50 del Trattato Ue, il Primo Ministro ha prima bisogno del via libera del Parlamento. L’Alta Corte, chiarito che non si occupa della questione politica della decisione circa l’uscita dall’Unione europea, ha stabilito che, dal punto di vista dei principi costituzionali interni, è necessaria la preliminare decisione di Westminster prima di dare il via alla procedura stabilita dall’articolo 50 del Trattato Ue. Tale questione – ha chiarito l’Alta Corte – non riguarda unicamente aspetti legati alle relazioni internazionali, sulle quali il Governo ha un potere autonomo ma, a seguito dello European Communities Act del 1972, con il quale è stato sancito l’ingresso del Regno Unito nell’allora Comunità economica europea, anche questioni legate all’ordinamento interno e ai diritti dei cittadini britannici che non possono essere spazzati via dal Governo senza prima il voto del Parlamento. Così, la notifica ex articolo 50 TUE può essere effettuata solo dopo il voto del Parlamento che è sovrano in base alla Costituzione. La conclusione dell’Alta Corte, se difficilmente cambierà il percorso di uscita del Regno Unito anche perché non è stata messa in discussione la possibilità di attivare l’articolo 50, ma solo le modalità di esercizio del recesso, certo contribuirà a rallentare l’iter e anche a indebolire il Governo nella fase di negoziazione con l’Unione europea.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/brexit-come-applicare-larticolo-50-nella-visione-dellhouse-of-lords.html

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