L’Assemblea generale interviene dopo il referendum farsa in Ucraina

Con una maggioranza quasi pari all’unanimità degli Stati membri, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione di condanna dell’annessione da parte della Russia di quattro regioni ucraine (Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhia), dopo aver svolto un referendum farsa con il quale la Russia sosteneva di realizzare la volontà della popolazione di quei territori, come già avvenuto con la Crimea. In realtà, un altro elemento della politica aggressiva ed espansionistica operata da Mosca a colpi di commissione di crimini di guerra e contro l’umanità. La risoluzione (Risoluzione AG Ucraina) è stata approvata nel corso della 11esima sessione speciale di emergenza, con 143 voti a favore (un numero più alto della risoluzione adottata il 2 marzo 2022 con la quale era stato chiesto l’immediato ritiro delle forze russe che avevano invaso l’Ucraina, marzo 2022), 35 astensioni (tra le quali Cina e India) e 5 voti contrari (Bielorussia, Corea del Nord, Nicaragua, la stessa Russia e la Siria). La Russia aveva sollevato una questione procedurale chiedendo che la bozza di risoluzione fosse votata a scrutinio segreto, ma questo tentativo di oscurare il dibattito e il voto è naufragato (qui le posizioni degli Stati, General Assembly – States). 

L’Assemblea generale, chiarito che a seguito dell’aggressione all’Ucraina, la Russia ha occupato illecitamente una parte del territorio ucraino, violando la sovranità  e l’indipendenza politica di Kiev, chiede a tutti gli Stati di non riconoscere l’annessione del territorio e i risultati del referendum farsa, così come è stato chiesto alla Russia di revocare la dichiarazione di annessione.  

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