Società multinazionali e finanziamenti all’ISIS: accertata negli Stati Uniti la responsabilità di un’azienda francese che operava in Siria

Tolleranza zero per le aziende che finanziano gruppi terroristici stranieri. Per la prima volta, negli Stati Uniti, è stata riconosciuta la responsabilità del colosso del cemento francese Lafarge per complicità nella commissione di atti terroristici in Siria. La società francese ha patteggiato la pena con il dipartimento della giustizia e ha riconosciuto di aver fornito un sostegno a gruppi collegati all’ISIS i quali si sono poi macchiati di crimini e di atti terroristici (Lafarge). La società e la sua filiale siriana hanno accettato, chiudendo così il procedimento avviato negli Stati Uniti dal Dipartimento di giustizia americano, di pagare 778 milioni di dollari, riconoscendo la propria responsabilità rispetto a un capo di accusa riguardante la cospirazione e il coinvolgimento nel supporto all’ISIS e al Fronte al Nusrah (ANF) tra il 2013 e il 2014: in cambio di gestire un impianto di cemento in Siria e della protezione del proprio personale, l’azienda, attraverso la sua succursale siriana (che è stata poi chiusa),  ha corrisposto all’Isis e a ANF milioni di dollari, mentre era in corso la guerra civile. E’ la prima volta che una società riconosce la propria responsabilità per avere fornito supporto materiale e risorse economiche a organizzazioni terroristiche straniere. Nel documento relativo al patteggiamento, la società francese si impegna anche a revisionare i codici interni per prevenire la violazione delle leggi antiterrorismo, tenendo conto degli sviluppi rilevanti nel settore e dell’evoluzione degli standard internazionali, nonché ad applicare uno standard di due diligence basato sul rischio, anche con riguardo ad accordi con altre società che risultino coinvolte nel supporto a gruppi terroristici.

Anche la Francia si è occupata della vicenda. La Cassazione, con decisione del 7 settembre 2021 (N. 19-87.367, francia) aveva ribaltato il verdetto dei giudici istruttori della Camera di appello di Parigi sostenendo che il trasferimento di somme a gruppi come l’ISIS può determinare una responsabilità per complicità in crimini contro l’umanità e finanziamento del terrorismo se il gruppo economico abbia consapevolmente facilitato la commissione o la preparazione di tali atti.

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