L’Onu chiede di processare i pirati

Tribunali interni, regionali o internazionali per combattere la pirateria. Sono queste le opzioni messe sul tappeto dal Segretario generale Onu Ban Ki-moon per combattere la piaga della pirateria. Nel rapporto del 26 luglio 2010 (S/2010/394, http://daccess-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/N10/425/07/PDF/N1042507.pdf?OpenElement) trasmesso al Consiglio di sicurezza il 20 agosto scorso, il Segretario generale ha tracciato le possibili strade da seguire per assicurare la punizione dei colpevoli del crimine di pirateria. Sette le opzioni delineate nel rapporto che analizza pro e contro di ogni possibile scelta. Per quanto riguarda il rafforzamento dei tribunali interni, Ban Ki-moon ha illustrato i successi raggiunti dal Kenya che ha deciso la costituzione di una nuova camera a Mombasa il 24 giugno 2010 con compiti specifici per la lotta alla pirateria. Difficile la scelta di formare un tribunale regionale con sede in Somalia e impegnativa dal punto di vista finanziario la costituzione di un tribunale penale internazionale.

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