Maggiore collaborazione con la Corte penale internazionale

La cooperazione degli Stati nei confronti della Corte penale internazionale va rafforzata per garantirne l’effettiva operatività e il pieno rispetto del principio di complementarietà. E’ quanto emerso dai primi incontri durante la Conferenza sulla revisione dello Statuto della Corte penale internazionale che è in svolgimento in Uganda fino all’11 giugno. In questa direzione, è stata adottata la Dichiarazione di Kampala (http://www.icc-cpi.int/NR/exeres/6846974A-AF7F-46FC-A99A-C74FD9EF1785.htm). Intanto la Corte ha incassato la disponibilità di alcuni Stati europei per l’esecuzione delle sentenze che dispongono pene privative della libertà personale. Belgio, Danimarca e Finlandia hanno infatti firmato un accordo con la Corte per l’esecuzione delle sentenze (http://www.icc-cpi.int/menus/icc/press%20and%20media/press%20releases/pr533). L’Italia ha dichiarato di voler completare l’adeguamento dell’ordinamento italiano allo Statuto della Corte e di voler istituuire un ufficio di collegamento tra il ministero della giustizia e la Corte (http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_6_9.wp?previsiousPage=mg_6_9&contentId=NOL166637).  Forse  la volta buona per mettere mano al progetto di legge sull’adeguamento alle norme della Corte penale internazionale che giace alla Camera  (http://nuovo.camera.it/126?pdl=1782&tab=4&leg=16)

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