Misure effettive e non stereotipate per garantire il rapporto padre-figlio

Nuova condanna all’Italia da Strasburgo per la mancata esecuzione dei provvedimenti che dispongono il diritto di visita al proprio figlio. La Corte europea dei diritti dell’uomo, con sentenza del 17 dicembre 2013 (ricorso n. 51930/10, AFFAIRE NICOLO SANTILLI c. ITALIE) ha accertato la violazione dell’articolo 8 della Convenzione dei diritti dell’uomo che assicura il diritto al rispetto della vita privata e familiare. All’attenzione della Corte il ricorso presentato da un padre che, dopo la separazione dalla moglie, non aveva potuto attuare in modo effettivo il diritto di visita riconosciuto dai tribunali nazionali che avevano affidato il figlio alla madre. Di fatto, a causa degli ostacoli frapposti dalla madre, il padre aveva potuto vedere raramente il figlio. Di qui il ricorso a Strasburgo che ha dato ragione al padre, riconoscendogli anche un indennizzo per i danni non patrimoniali subiti. La Corte europea ha bacchettato i tribunali nazionali competenti che, malgrado i segnali di preoccupazione del padre e dei servizi sociali si sono limitati a prendere nota della situazione a a ordinare alle parti l’esecuzione della pronuncia. Sono mancate del tutto – osserva la Corte – misure pratiche e adeguate che sono tali se adottate rapidamente. E’ vero che nei casi che coinvolgono minori è opportuno non ricorrere a misure coercitive ma sarebbe stato necessario adottare sanzioni nei confronti della madre che non aveva cooperato. I tribunali competenti, invece, si sono limitati a prevedere misure automatiche e stereotipate, lasciando consolidare una situazione di fatto e provocando una violazione della Convenzione europea.

1 Risposta
  • fabio cittadini
    dicembre 20, 2013

    VERGOGNA ITALIA!

    Martedì 10 dicembre, a Roma, presso la Sala Nassyria del Senato alle ore 14 si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del ddl 1163 per la riforma dell’affido condiviso. Saranno presenti il primo firmatario, Senatore Sergio Divina, l’estensore del testo, Dott. Vittorio Vezzetti (sulle cui ricerche pluriennali si basa il disegno di legge) e l’Avv. Simone Pillon, noto giurista che ha collaborato alla redazione del progetto. Saranno presenti, inoltre, Senatori appartenenti a differenti forze politiche che, in nome di una trasversalità condivisa, hanno assicurato sostegno alla riforma. Si tratta di un disegno di legge innovativo e di respiro culturale internazionale, basato non solo sulla mera analisi della giurisprudenza italiana e sugli elementi emersi nelle audizioni dei progetti di legge di riforma, tenutesi nella scorsa legislatura, ma sulla doverosa analisi delle buone prassi di nazioni estere e su un doveroso esame della ormai ampia letteratura scientifica internazionale disponibile sul tema in questione. Molti argomenti sono stati trattati alla luce delle risultanze delle recenti conferenze internazionali di Coimbra, Bonn e soprattutto di Strasburgo, dove il Dott. Vezzetti ha presentato presso l’Europarlamento la prima ricerca comparata sull’affidamento di minori in Europa. La proposta, molto complessa e articolata, prevede tra l’altro: – l’incentivazione della mediazione secondo modelli già in uso all’estero; – la redistribuzione della permanenza temporale dei figli presso i genitori secondo schemi in vigore nei paesi più evoluti sul tema e secondo criteri volti a tutelare efficacemente il benessere psicofisico dei minori; – un’attenta sorveglianza circa il drammatico problema del trasferimento di residenza dei minori, a distanza da uno dei genitori; – l’introduzione di un vero mantenimento diretto secondo criteri già adottati all’estero; – l’inasprimento delle sanzioni per chi viola i provvedimenti giudiziari a discapito dei minori.

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