No alle espulsioni in Paesi a rischio

Espulsioni bloccate nei casi in cui la Corte europea dei diritti dell’uomo abbia adottato una misura cautelare sospensiva del provvedimento disposto dalle autorità nazionali. E’ la conclusione raggiunta dalla Corte di cassazione, sesta sezione penale che, nella sentenza depositata il 28 maggio 2010 (n. 20514, espulsioni) ha annullato  la pronuncia dei giudici di appello che avevano deciso l’espulsione di alcuni cittadini tunisini condannati per terrorismo. La Suprema Corte parte dal presupposto della «doverosa osservanza degli obblighi che scaturiscono dai provvedimenti provvisori della Corte di Strasburgo» anche nell’applicazione di misure di sicurezza disposte dal magistrato di sorveglianza. Di conseguenza, se è stata adottata dalla Corte europea una misura cautelare che blocca l’espulsione nel caso di rischi di trattamenti contrari all’articolo 3 della Convenzione dei diritti dell’uomo, i provvedimenti interni non vanno eseguiti fino alla pronuncia nel merito di Strasburgo.

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