Nuova decisione sul previo esaurimento dei ricorsi interni

Se gli Stati adottano una legge interna per eseguire le sentenze pilota della Corte europea dei diritti dell’uomo, che rispettano in modo effettivo la prassi di Strasburgo in materia di equa riparazione, gli individui non possono ricorrere alla Corte di Strasburgo prima di aver esaurito i ricorsi interni. E’ quanto stabilito dalla Corte europea nella decisione del 24 settembre 2010 (Nagovitsyn e Nalgiyev contro Russia http://cmiskp.echr.coe.int/tkp197/view.asp?item=1&portal=hbkm&action=html&highlight=&sessionid=59766430&skin=hudoc-en) nella quale i giudici internazionali ribadiscono che la prevenzione di una violazione è la soluzione migliore per garantire una durata equa dei procedimenti interni, ma ritiene che la riparazione monetaria introdotta con il Compensation Act in Russia nei casi di durata eccessiva dei procedimenti o di ritardi nell’esecuzione delle sentenze interne  sia un rimedio adeguato alla violazione. Di conseguenza, tutti i nuovi casi introdotti dopo la sentenza pilota della Corte europea relativa al caso Burdov e che hanno condotto all’adozione della nuova normativa interna devono prima essere proposti dinanzi ai tribunali russi.

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