OSCE: presentato il rapporto annuale

L’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo (Office for Democratic Institutions and Human Rights, ODIHR) dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) ha pubblicato, il 13 marzo, il rapporto annuale su “Democracy and Human Rights in the OSCE” (OSCE annual report). Sottolineato che solo in Stati dove si assicura il rispetto dei diritti umani si può avere un sistema democratico, nel volume si dà conto dell’attività svolta sul campo in particolare in Ucraina, con indagini e interviste alle persone vittime dell’aggressione russa e con interventi volti a rafforzare lo Stato di diritto nel Paese. Nel 2024 le strutture dell’OSCE sono state impegnate in molte attività di supervisione elettorale e hanno fornito assistenza ad alcuni Paesi in vista dell’adozione di leggi, con l’obiettivo di garantire il pieno rispetto dei diritti umani, rispondendo alle richieste arrivate da quasi 40 Paesi. L’analisi ha riguardato in particolare leggi sull’indipendenza della magistratura, le riforme elettorali, la violenza contro le donne, le limitazioni al diritto alla libertà di associazione e di riunione, le restrizioni al diritto alla libertà di religione, la lotta alla corruzione e le legislazioni sulle istituzioni nazionali sui diritti umani. Un capitolo è dedicato al ruolo degli attivisti nelle zone di frontiera, considerata la loro centralità nella tutela dei diritti umani. Nel 2024, inoltre, l’OSCE ha divulgato una guida rapida sulla prevenzione e sui modi di affrontare i casi di violenza sessuale e di genere nelle carceri e in altri luoghi di privazione della libertà personale (violenza di genere – OSCE), nonché, a novembre, il rapporto annuale con dati del 2023 per verificare la diffusione dei crimini d’odio nei Paesi OSCE, anche al fine di fornire un supporto alle vittime.

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