Patto per l’industria pulita: la Commissione presenta il nuovo piano per favorire competitività e decarbonizzazione

Accelerazione verso la decarbonizzazione per arrivare a un’economia decarbonizzata entro il 2050, ma senza incidere sulla competitività dell’industria europea. È l’obiettivo del Patto per l’industria pulita presentato dalla Commissione europea il 26 febbraio (COM(2025)85, Clean Industrial Deal) che punta a fronteggiare una concorrenza che, sul piano mondiale, è talvolta sleale, senza, però, mettere in secondo piano gli obiettivi di neutralità climatica. In particolare, la Commissione ritiene necessario adottare misure per rafforzare l’intera catena, garantendo energia a prezzi accessibili e, per assicurare un’accelerazione della decarbonizzazione industriale, favorire un incremento della domanda di prodotti puliti anche introducendo nelle procedure di appalto criteri relativi alla sostenibilità, alla resilienza e al made in Europe. Anche in questo campo, inoltre, Bruxelles introduce un sistema di etichettatura volontaria per indicare il carbonio dei prodotti industriali, partendo, nel 2025, con l’acciaio per poi proseguire con il cemento. Previsti finanziamenti per la transizione pulita con lo stanziamento di 100 miliardi di euro “per sostenere i processi manifatturieri puliti nell’UE”. Nel contesto del Patto per l’industria pulita sarà anche presentata una nuova disciplina degli aiuti di Stato per garantire capacità sufficienti di produzione di tecnologie pulite.

La crisi geopolitica mondiale richiede che l’Unione europea non sia esposta a fornitori inaffidabili e così la Commissione prevede l’avvio di un meccanismo che consenta alle imprese europee di aggregare le domande di materie prime critiche e l’istituzione di un centro Ue per le materie prime critiche che sia “incaricato dell’acquisto in comune a nome delle imprese interessate”. Nel 2026, l’Unione adotterà un atto legislativo sull’economia circolare, per ridurre le dipendenze a livello mondiale e creare posti di lavoro di alta qualità, arrivando a raggiungere, entro il 2030, il 24% nell’utilizzo circolare dei materiali. Nel Patto, la Commissione mette in primo piano anche la semplificazione dei processi normativi con l’eliminazione degli ostacoli burocratici in particolare nelle fasi di autorizzazione dei progetti di decarbornizzazione industriale.

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *