Prevenzione di crimini e giustizia di transizione in uno studio dell’ONU – UN Joint Study on the prevention of mass atrocities and transitional justice

Per spezzare il ciclo di violenze e atrocità commesse contro la popolazione civile è indispensabile rafforzare l’utilizzo della giustizia “transizionale”. Lo scrive il Relatore speciale dell’Onu sulla Transitional Justice, Paolo de Greiff, che insieme allo Special Advisor sulla prevenzione del genocidio Adam Dieng ha pubblicato uno studio congiunto sulla prevenzione delle atrocità di massa attraverso la giustizia di transizione (A/HRC/37/65 del 1° marzo 2018 A_HRC_37_65_EN), dando seguito alla risoluzione n. 33/19 del Consiglio per i diritti umani. Tra le misure da rafforzare per prevenire la commissione di crimini di guerra, contro l’umanità e genocidio, sono individuati, nello studio in esame, i meccanismi di early warning indispensabili nell’ottica della prevenzione nonché misure per sensibilizzare la società civile che ha un ruolo fondamentale nella prevenzione. Centrali, poi, le riforme costituzionali che devono essere individuate tenendo conto che “la prevenzione non è soltanto una priorità, ma la priorità”, nonché le misure di sicurezza che gli Stati mettono in cantiere dopo fasi di conflitto. Questo sono indispensabili nell’applicazione del quarto pilastro della politica generale sulla transitional justice dedicata alle cosiddette “Guarantees of non-recurrence” che risultano spesso trascurate. Il documento si conclude con numerose raccomandazioni agli Stati e alle organizzazioni internazionali governative e non governative.

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