Privacy su internet: le Nazioni Unite nominano un relatore speciale

Un Relatore speciale per affrontare le questioni legate alla privacy nell’era digitale. Il Consiglio per i diritti umani, con la risoluzione adottata il 24 marzo 2015 (A/HRC/28/L.27, privacy), ha previsto l’istituzione di questa nuova figura che dovrà adottare ogni anno una relazione tenendo conto del quadro giuridico esistente sul piano internazionale e a livello nazionale nonché le prassi seguite dagli Stati. La protezione dei dati e la tutela della privacy sono messi a rischio dagli stessi Stati che, dimenticando gli obblighi internazionali, danno il via a intercettazioni in grado di minare la privacy. Il Consiglio, anche sulla base di un rapporto redatto da esperti a seguito del panel del 19 dicembre 2014 (A_HRC_28_39_ENG-1), chiede il rispetto degli obblighi internazionali anche quando si combatte il terrorismo, imponendo così l’adozione di strumenti che non calpestino i diritti umani. D’altra parte, che si corrano questi rischi è evidente laddove si consideri che, solo in extremis, proprio nei giorni scorsi, è stata evitata, in Italia, l’introduzione, nella legge di conversione del decreto legge sulla lotta al terrorismo, di una norma che, di fatto, avrebbe permesso acquisizioni di dati da remoto, su larga scala, con l’impiego di un software, sui computer di privati prevedendo altresì anche un allungamento dei termini di conservazione del traffico telematico e delle chiamate senza risposta.

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