Responsabilità di proteggere: rapporto del Segretario generale

Nuovo rapporto del Segretario generale delle Nazioni Unite sulla responsabilità di proteggere e sull’attuazione di quanto stabilito nel World Summit del 2005. Il quinto rapporto del 9 luglio 2013, intitolato “Responsabilità di proteggere: responsabilità dello Stato e prevenzione”,  è dedicato soprattutto alle misure da mettere in campo per prevenire i crimini ai fini dell’attuazione effettiva della responsabilità di proteggere (R2P). E’ evidente – si precisa nel rapporto – che laddove manca la prevenzione e gli Stati non provvedono a eliminare fattori di rischio ci sono più probabilità di commissione di crimini atroci. Pertanto, le autorità nazionali devono predisporre sistemi per combattere e prevenire ogni discriminazione, per tutelare i diritti umani e eliminare l’impunità che mina i diritti umani. Gli Stati, d’altra parte, hanno un obbligo, in base al diritto consuetudinario, di punire il genocidio, i crimini di guerra e contro l’umanità e di indagare e processare i responsabili di questi crimini. Alcuni Stati hanno messo in atto un sistema di allerta. Ad esempio, 18 Paesi latino americani hanno istituito un network per la prevenzione del genocidio e di altre atrocità su larga scala. Nel rapporto si prende atto del fallimento collettivo nel caso siriano dove continua la commissione di crimini. Una responsabilità morale che grava su tutti visto che da due anni e mezzo continuano le atrocità.

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