Per individuare gli standard minimi di precauzione e di protezione dei diritti umani nei casi di applicazione di sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e di misure analoghe disposte da organizzazioni internazionali regionali, la Relatrice speciale sugli impatti negativi delle misure coercitive unilaterali sul godimento dei diritti umani, Alena Douhan, ha predisposto una bozza che contiene i Principi guida sulle sanzioni, imprese e diritti umani per individuare parametri di riferimento per Stati e imprese al fine di assicurare il rispetto del diritto internazionale anche nel caso di applicazioni di misure coercitive (Draft misure unilaterali). Il Progetto, che tiene conto dei contributi raccolti attraverso due call, è anche corredato da un Commentario sulle singole disposizioni (Commentary).
I Principi guida sono finalizzati a fare in modo che nell’attuazione delle diverse sanzioni e misure coercitive le imprese procedano ad attuare le misure e, al tempo stesso, venga garantito il rispetto dei diritti fondamentali al fine di non compromettere la fornitura di beni essenziali come farmaci e cibo. Le misure coercitive unilaterali – scrive la Relatrice – sono sempre più utilizzate e in continua espansione e sono adottate da Stati o organizzazioni regionali, al di fuori dell’autorizzazione del Consiglio di sicurezza, nei confronti di Stati, aziende e individui. Alle sanzioni classiche si affiancano, da tempo, misure civili e penali, anche nei casi in cui siano aggirate le sanzioni primarie e sempre di più si verifica un’incidenza negativa sul godimento dei diritti umani. Non solo. Spesso le indicate sanzioni provocano casi di corruzione e altri reati transnazionali e mettono a rischio gli interventi delle organizzazioni umanitarie, con danni sulle persone che si trovano in una particolare situazione di vulnerabilità. Nel documento si chiarisce che i Principi guida sono basati sulla Carta delle Nazioni Unite e su altri strumenti internazionali a tutela dei diritti umani, con particolare attenzione al Progetto di articoli sulla responsabilità degli Stati per illeciti internazionali, all’Agenda 2030 e ad altri atti internazionali, inclusi i Principi Business and Human Rights del 2011.
Nel Progetto, elencati i diversi principi, sono fornite indicazioni più dettagliate sugli obblighi da rispettare, con specifico riguardo alle regole in materia di acquisizione delle prove e di accesso alla giustizia per consentire a ogni destinatario delle misure di agire in sede giurisdizionale, chiarendo che l’onere delle prova non va posto sulle imprese ma sugli Stati e sulle organizzazioni regionali, indipendentemente dalla nazionalità e dal luogo di registrazione di una società. Ampio spazio è dedicato all’attuazione del principio di due diligence e della minimizzazione dell’impatto umanitario nel caso di attuazione di sanzioni e misure coercitive. L’intera sezione VI è rivolta ad analizzare le questioni problematiche legate all’accesso alla giustizia, la VII alla responsabilità e l’VIII ai rimedi e ai meccanismi di reclamo.
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