Tolleranza zero per i membri di missioni Onu che commettono abusi sessuali

Sulla responsabilità penale dei funzionari delle Nazioni Unite e degli esperti in missioni Onu va fatto di più. In questa direzione, il Sixth Committee dell’Assemblea generale aveva presentato la bozza di risoluzione su questo tema il 23 novembre, approvata poi dall’Assemblea generale il 14 dicembre (A/70/506, N1538590). Alla luce anche dei recenti fatti di cronaca, con particolare riguardo agli abusi nella Repubblica centroafricana e al rischio che alcuni episodi possano offuscare il lavoro delle missioni Onu, il Sixth Committee, tramite il relatore Mohammed Saeed, ha chiesto che si segua il principio della tolleranza zero soprattutto nei casi di abusi sessuali. Richiamato il rispetto del principio dell’immunità secondo il diritto internazionale, la Commissione ha chiesto che si preveda un images rafforzamento delle azioni contro chi commette reati. Un’azione richiesta agli Stati i cui componenti delle missioni commettono crimini e questo soprattutto quando si tratta di comportamenti considerati reati sia nel Paese di invio sia in quello di destinazione. Senza dimenticare – si legge nella risoluzione – gli effetti negativi della commissione di reati prima di tutto sulle vittime e poi sulla stessa immagine dell’Onu la cui credibilità rischia di essere compromessa se i reati restano impuniti. In primo piano anche la necessità di rafforzare lo scambio di informazioni, di non porre ostacoli all’estradizione e di assicurare la protezione delle vittime e dei testimoni.

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