Assistenza legale gratuita ed effettiva per i migranti in attesa di rimpatrio

Gli Stati devono assicurare che i migranti possano esercitare il diritto di accesso alla giustizia, ricorrendo in sede giudiziaria per contestare le decisioni di rimpatrio. Di conseguenza, le autorità nazionali devono predisporre un sistema di assistenza legale effettivo che deve essere gratuito in particolare per coloro che sono privati della libertà in attesa del rimpatrio. L’Agenzia europea per i diritti fondamentali lo ha ribadito nel rapporto “Legal Aid for Returnees Deprived of Liberty” presentato l’8 novembre (legal aid) nel quale ha evidenziato che, malgrado gli Stati membri prevedano forme di aiuto legale per coloro che sono in una situazione di detenzione prima dell’espulsione, l’attuazione effettiva del diritto incontra limitazioni per le restrizioni previste. Molti gli ostacoli di carattere pratico, come le barriere linguistiche, l’accesso alle informazioni, l’adempimento di obblighi legali da rispettare in tempi stretti che mette in difficoltà gli stessi avvocati i quali hanno così poco tempo per prepararsi alle udienze, fase che – come sottolineato con riguardo all’Italia – richiede anche la raccolta, non sempre facile, di documenti. E questo malgrado gli obblighi presenti nella direttiva 2008/115/CE del 16 dicembre 2008 recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, recepita anche in Italia con il decreto-legge 23 giugno 2011, n. 89, coordinato con la legge di conversione 2 agosto 2011, n. 129.

Nel rapporto sono indicati taluni rimedi e buone prassi per migliorare il sistema di accesso alla giustizia per coloro che sono destinatari di un provvedimento di rimpatrio nel proprio Paese. L’Agenzia punta a un allargamento del perimetro di applicazione del gratuito patrocinio e dell’assistenza legale così come a una modifica dei termini, al fine di concedere più tempo per l’esercizio dei diritti. Essenziale, inoltre, una maggiore informazione a coloro che devono essere rimpatriati e più formazione per coloro che forniscono i servizi legali.

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