Bruxelles disegna la strada verso una politica penale Ue

Il diritto penale come strumento per rafforzare l’attuazione del diritto Ue. Lo chiede la Commissione europea che, il 30 settembre 2011 (COM(2011)573 ha approvato una comunicazione funzionale ad assicurare l’efficace attuazione delle politiche dell’Unione europea attraverso il diritto penale (com201105733_en). L’obiettivo è l’inserimento, grazie alle modifiche introdotte dal Trattato di Lisbona e alla possibilità di adottare direttive per l’armonizzazione del diritto penale tra gli Stati membri, negli atti di diritto comunitario derivato sanzioni penali in caso di violazioni degli obblighi fissati nelle direttive. Dal settore finanziario alla lotta alla frode, senza dimenticare la politica dei trasporti, la protezione dei dati, il mercato interno, pesca e ambiente: in questi settori, precisa, la Commissione non sarà possibile raggiungere la piena armonizzazione sul piano penale ma è indispensabile garantire certezza legale nella definizione di reati e sanzioni. Le istituzioni Ue che sono chiamate ad adottare gli atti di attuazione delle politiche Ue dovranno effettuare un test di necessità e di proporzionalità affinché le sanzioni penali siano stabilite solo quando necessario e con un’entità proporzionale al reato e all’obiettivo conseguito, in linea con quanto disposto dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

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