Comitato per la prevenzione della tortura: il Regno Unito deve cambiare alcune regole e prassi in materia di immigrazione

Il Comitato per la prevenzione della tortura e di trattamenti disumani e degradanti del Consiglio d’Europa, nel rapporto conclusivo sulla visita nel Regno Unito presentato l’8 febbraio 2024 (CPT/Inf(2024)08, Rapporto CPT Regno Unito),  ha evidenziato, sottolineando anche la propria funzione preventiva, che l’accordo con il Rwanda in materia di immigrazione così come il progetto di legge in discussione suscitano molte preoccupazioni circa il rispetto della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e, in particolare, dell’articolo 3 che vieta la tortura e i trattamenti inumani o degradanti, nonché della Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti. Nel corso della visita che si è tenuta ad aprile 2023 proprio mentre il Governo annunciava la volontà di allontanare dal territorio tutti gli stranieri che si trovavano in una situazione di irregolarità, il Comitato ha individuato alcune buone pratiche, ma ha evidenziato le situazioni contrarie alla Convenzione con particolare riguardo alla lunghezza della detenzione amministrativa e all’impossibilità di ricorrere in via giurisdizionale. La questione più allarmante è la decisione del governo britannico di trasferire i migranti in un Paese terzo come il Rwanda, con ciò violando l’obbligo di verificare le richieste di asilo. Preoccupazioni anche per la lunga detenzione amministrativa in centri molto simili alle carceri, con un trattenimento lungo in attesa della decisione sull’allontanamento. Nelle sue conclusioni il Comitato ha raccomandato al Regno Unito di migliorare le condizioni di detenzione, il processo di accoglienza e di inserimento, nonché di valutare la situazione degli adulti a rischio.

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