Cyberdiplomacy per rafforzare la pace e la sicurezza internazionale

Tutti d’accordo sul documento trasmesso dal Segretario generale delle Nazioni Unite all’Assemblea generale, che ha al centro la cyberdiplomacy. Il rapporto, approvato il 18 marzo 2021, è stato adottato dal Gruppo di lavoro sui progressi delle tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni nel contesto della sicurezza internazionale (A/75/816, ICT – Peace), istituito nel 2019 dalla stessa Assemblea generale, che si è avvalso del supporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il disarmo. Il documento (“Developments in the Field of Information and Telecommunications in the Context of International Security”) parte dalla constatazione che, negli ultimi anni, si sono verificati cambiamenti radicali soprattutto per la trasformazione digitale, in grado di incidere sulla pace e la sicurezza internazionale, sui diritti umani e sullo sviluppo. Ed è soprattutto sul fronte della pace internazionale che emergono preoccupazioni sull’incidenza delle tecnologie, che possono essere utilizzate per minacciare la pace e la sicurezza. Molti Stati – si legge nel documento – hanno sviluppato le proprie capacità in questo settore soprattutto per fini militari, con il rischio di accrescere la probabilità di conflitti tra Stati. Il Gruppo di lavoro, inoltre, ha evidenziato che gli attacchi informatici finalizzati a danneggiare le infrastrutture critiche e che compromettono l’utilizzo e il funzionamento di quelle essenziali per la fornitura di servizi alla collettività, non sono solo un rischio per la sicurezza, ma anche una minaccia alla sovranità degli Stati. Nel rapporto sono individuate le regole esistenti, gli atti di soft law e le buone prassi degli Stati. Tra le raccomandazioni, la costituzione di punti di contatto nazionali necessari per interventi in tempo di crisi, nonché di un network con gli esperti nazionali. Nel documento sono accluse le proposte di alcuni Paesi.

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