La Corte di giustizia dell’Unione europea continua a segnare ottimi livelli di produttività, con il 2024 che va considerato, nel suo complesso, come un anno straordinario per il numero di cause proposte e per le cause definite dinanzi alla Corte di giustizia. È quanto risulta dalle statistiche presentate dalla Corte con riguardo all’attività nel 2024 (Statistiche Corte Ue), accompagnate dalla relazione annuale (relazione annuale). Quest’ultima contiene un focus sul Pacchetto mobilità 2020, sulla produzione biologica e l’etichettatura, sull’accesso del pubblico ai contratti di acquisto di vaccini contro il Covid-19, sulle misure restrittive nel conflitto in Ucraina. Tra le cause più importanti, Lussemburgo segnala la sentenza Real Madrid (C-633/22), numerose pronunce sui dati personali, in materia di lavoro, di ambiente, di immigrazione e di cooperazione giudiziaria civile e penale.
Nel complesso, le cause promosse dinanzi ai due organi giurisdizionali (Corte e Tribunale), nel 2024, è stato di 1.706, con la definizione di 1.785 procedimenti e un numero di cause pendenti dinanzi ai due organi giurisdizionali pari a 2.508, (in diminuzione rispetto al 2023 che segnava 2.587 procedimenti). Segno della produttività nel 2024, anno che ha portato a una riforma legislativa, in vigore dal 1° ottobre 2024, con l’attribuzione al Tribunale di una parziale competenza pregiudiziale in determinate materie. Ridotto anche l’arretrato che oggi conta 1.302 cause.
Dinanzi alla Corte di giustizia è segnalato un aumento del 12% delle cause proposte, che vuol dire 920 cause, con la chiusura di 863 procedimenti (+ 10%), mentre dinanzi al Tribunale sono state definite 922 cause.
Per quanto riguarda la durata, la media delle pronunce pregiudiziali, è segnalato un aumento da 16,8 mesi a 17,2 mesi, e dei ricorsi diretti da 20,8 a 21,5 mesi. Il numero maggiore di cause pregiudiziali promosse è targato Italia (98), seguita dalla Germania (66).
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