Eventi estremi e clima: la Commissione indica i piani di adattamento degli Stati membri

Gli eventi meteorologici diventano sempre più estremi e gli Stati devono fare di più e meglio per intensificare l’azione di mitigazione e di adattamento. Per perseguire questa strada, la Commissione europea ha pubblicato gli “Orientamenti in materia di strategie e piani di adattamento degli Stati membri” (pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 27 luglio, C 264, orientamenti adattamento clima). Nella Comunicazione, la Commissione parte dalla sesta relazione di valutazione del gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) con la quale si è preso atto del fatto che l’adattamento è lento, frammentario e incrementale. Di qui la richiesta di interventi più efficaci perché “anche se le riduzioni delle emissioni fossero sufficienti per conseguire gli obiettivi dell’Accordo di Parigi” un processo di adattamento trasformativo è indispensabile. Dal punto di vista normativo, gli Stati devono seguire il regolamento Ue n. 2021/1119 che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento n. 401/2009 e il n. 2018/1999 il quale si propone l’obiettivo di ridurre in modo irreversibile e graduale, entro il 2030, le emissioni di gas ad effetto serra del 55% rispetto al 1990, per raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Gli Orientamenti si muovono nel solco della nuova Strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici (2021).

Per quanto riguarda gli obiettivi fissati negli Orientamenti del 2023, la Commissione intende supportare gli Stati nella revisione delle strategie di adattamento e fornire un modello che fissi la struttura della Strategia e permetta “una panoramica del grado di preparazione e delle azioni pianificate a livello dell’UE”. Tra gli elementi costitutivi sostanziali individuati dalla Commissione sono incluse le prove di stress su infrastrutture e sistemi critici. Per quanto riguarda le modalità di realizzazione delle strategie e dei piani di adattamento, la Commissione richiede il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse, il coordinamento e l’integrazione multilivello sul piano orizzontale e verticale, il monitoraggio e la valutazione dell’attuazione. Nel documento la Commissione ha fornito una panoramica delle tappe preparatorie e un’indicazione delle diverse fasi, inclusa l’istituzione di una task force interservizi nazionale sull’adattamento, con un coinvolgimento del livello di governance regionale e locale in linea con il principio “pensare globalmente, agire localmente”. Sono indicati anche alcuni esempi di successo come quello raggiunto dalla città di Bilbao (Spagna) attraverso la costituzione di partenariati pubblico-privati per un nuovo distretto resistente alle inondazioni e quello del Comune “Isola Vicentina” per la gestione delle risorse idriche al fine della protezione dalle inondazioni. Per guidare gli Stati, nella parte finale del documento, la Commissione ha illustrato la gerarchia degli obiettivi specifici e delle opzioni di adattamento nell’ambito di un obiettivo strategico. Agli Stati, inoltre, sono richieste prove di stress per il rischio climatico adatto al contesto.

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