Il Consiglio d’Europa chiede all’Italia di arginare i fenomeni di razzismo contro i rom

Discorsi pubblici a sfondo razzista. Materiale elettorale che crea allarme sulla presenza dei rom. Mancanza di politiche di inclusione sociale. Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Thomas Hammarberg lo mette nero su bianco nel rapporto divulgato il 7 settembre con il quale fa il punto sulla visita in Italia del 26-27 maggio 2011 per verificare la situazione dei rom e dei richiedenti asilo nel Paese (https://wcd.coe.int/wcd/ViewDoc.jsp?id=1826921). Prima di tutto – osserva Hammarberg – le misure coercitive come allontanamenti forzati e smantellamento dei campi nomadi vanno sostituite da azioni  che puntano all’inclusione sociale. Grande preoccupazione, poi, per i discorsi pubblici a sfondo razzista e xenofobo pronunciati da uomini politici e per le scarse misure di reazione nel punire gli atti di violenza basati sulla discriminazione razziale. L’Italia, poi, non risolve la situazione di almeno 15mila apolidi che sono nati da rom in Italia senza poter avere la cittadinanza italiana. Per quanto riguarda le misure di asilo, sono da migliorare i sistemi di accoglienza e vanno tagliati i tempi per l’accertamento dello status dei richiedenti.

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