Il Consiglio d’Europa chiede all’Italia di modificare il quadro normativo per rafforzare la lotta alla corruzione.

Ratifica immediata della Convenzione penale  sulla corruzione adottata dal Consiglio d’Europa (STE 173) e del suo protocollo addizionale (STE 191). Previsione della corruzione nel settore privato come reato e inserimento della fattispecie del traffico di influenza. Sono solo alcuni degli interventi richiesti all’Italia dal Gruppo di Stati del Consiglio d’Europa contro la corruzione (GRECO) al termine della terza fase di valutazione sulla lotta alla corruzione in Italia. Nel rapporto del 23 marzo (GrecoEval3(2011)7_Italy_One_EN) il Greco dà tempo all’Italia  fino al 30 settembre 2013 per mettersi in regola e provare con nuovi strumenti a combattere un fenomeno criminale in continua crescita. Il Consiglio d’Europa chiede proprio una revisione del quadro normativo per colmare nel più breve tempo possibile le lacune che rendono la lotta alla corruzione non efficace. Importante l’introduzione del traffico di influenza che – precisa il GRECO – ha caratteristiche diverse dal millantato credito. Inconcepibile poi prevedere la corruzione passiva senza punire quella attiva e in quest’ottica va modificata la concussione che non può essere invocata come un’esimente per il corruttore.

Carenze anche  nelle disposizioni sulla giurisdizione. In particolare, per il GRECO devono essere modificati gli articoli 9 c.p. (giurisdizione per i reati commessi da cittadini all’estero) e 10 c.p. (giurisdizione per i reati commessi da stranieri all’estero). Per quanto riguarda la prima norma non convince la circostanza che nei casi in cui  il reato sia sanzionabile con la reclusione non inferiore a tre anni, sia necessaria una richiesta del Ministro della giustizia o una querela della parte offesa. Una previsione che rischia di condizionare l’esercizio dell’azione penale a una decisione di stampo politico. Analoghe riflessioni per l’articolo 10 nel caso in cui il reato sia commesso all’estero da un cittadino straniero ai danni dell’Italia o di uno dei suoi cittadini: anche in questo caso la competenza giurisdizionale è attribuita su richiesta del Ministro della giustizia o in presenza di una querela della parte offesa. Nella seconda parte del rapporto ( GrecoEval3(2011)7_Italy_Two_EN) il GRECO chiede una modifica del sistema di finanziamento ai partiti politici.

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