Incidenti davanti all’ambasciata turca a Washington: Istanbul non può invocare l’immunità dalla giurisdizione degli Stati esteri

La Corte di appello per il Distretto della Columbia, con sentenza depositata il 27 luglio 2021 nel caso Lusik Usoyan et al. contro Repubblica di Turchia (N. 1:18-cv-01141, immunità Usa) ha chiarito che i tribunali statunitensi possono pronunciarsi sul risarcimento dei danni dovuto ad alcuni manifestanti che erano stati colpiti dalle forze di sicurezza turche mentre protestavano pacificamente dinanzi all’Ambasciata turca a Washington. La Corte ha confermato la decisione del tribunale distrettuale che aveva respinto la richiesta turca di dichiarare il ricorso irricevibile in ragione dell’immunità dalla giurisdizione degli Stati esteri. Tutto aveva preso il via da una visita del Presidente turco Erdogan negli Stati Uniti nel 2017. Era stata organizzata una manifestazione pacifica da alcuni simpatizzanti curdi, che era stata autorizzata dalle autorità statunitensi. Tuttavia, alcuni supporter di Erdogan si erano radunati negli stessi luoghi e si erano verificati degli scontri, con un intervento delle forze di sicurezza turche che avevano colpito molti manifestanti pacifici. Di qui il ricorso con la richiesta di un risarcimento dei danni subiti. La Turchia aveva opposto l’immunità sostenendo che ogni Stato ha il diritto di proteggere Capi di Stato e Capi di Governo. La Corte di appello ha invece confermato l’assenza di immunità affermando la giurisdizione Usa in base al Foreign Sovereign Immunities Act (FSIA) in ragione dell’uso illecito della forza da parte degli agenti turchi che erano intervenuti. Così, respingendo le tesi difensive basate sull’immunità degli Stati esteri, sulla dottrina della questione politica e sull’international comity, la Corte ha aperto la strada al risarcimento dei manifestanti.

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