Materiale probatorio ed estradizione: pronuncia della Cassazione

Sul materiale probatorio necessario per accertare la possibilità di escludere l’estradizione per violazione dei diritti umani è intervenuta la Corte di cassazione, sesta sezione penale, con sentenza depositata l’11 luglio (30864 estradizione). Per la Suprema Corte è possibile, per accertare la situazione dei diritti umani in un Paese e, soprattutto l’esistenza di un effettivo rischio di trattamenti lesivi della persona, rifarsi a documenti ufficiali di organizzazioni internazionali nonché di organizzazioni non governative, ma a patto che si tratti di documenti fondati su fatti accertati. Nei casi di estradizione – osserva la Cassazione – non è necessario ottenere una prova certa e insuperabile, poiché è possibile ricorrere a informazioni mediate che possono rientrare nel concetto di fatto notorio. Tuttavia, i documenti indicati a supporto del no all’estradizione devono essere del tutto attendibili e non generici, oltre a dover essere basati su fatti. Così non era nel caso di specie che riguardava la richiesta di estradizione dell’Ucraina nei confronti di un cittadino ucraino che aveva commesso una rapina in Polonia. La Corte di appello di Venezia aveva negato l’estradizione adducendo le sistematiche violazioni dei diritti umani in Ucraina, citando a supporto anche il caso Tymoschenko. Una conclusione non condivisa dalla Suprema Corte proprio in ragione del fatto che le fonti non erano del tutto attendibili. Non solo. Per la Cassazione nei rapporti mancano gli elementi idonei a dimostrare “ordinari trattamenti lesivi di diritti umani”. In pratica, manca la sistematicità delle violazioni. A supporto di questa conclusione, la Cassazione richiama anche la circostanza che i casi di cui si è occupata la Corte europea dei diritti dell’uomo sono pochi “soprattutto se paragonati a quelli che riguardano l’Italia”. Né si può citare il caso Tymoschenko viste le motivazioni politiche che riguardavano l’ex presidente dell’Ucraina e che certo non coinvolgono il ricorrente. In ultimo, il clima politico attuale non incide – precisa la Cassazione – sulla situazione del detenuto. Pertanto, la Corte ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte di appello di Venezia e disposto l’estradizione.

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