Maternità surrogata: come regolare gli accordi transnazionali?

Il Parlamento europeo ha diffuso una nota esplicativa sulle questioni relative alla maternità surrogata con elementi di internazionalità. Lo studio del Comitato affari giuridici dell’Europarlamento e condotto da Amalia Rigon e Célibe Chateau (ipol_bri2016571368_en), ricostruita la divisione all’interno dei Paesi membri, con alcuni Stati come Francia, Germania e Italia che vietano in modo assoluto la maternità surrogata e altri, come Grecia e Regno Unito, che l’ammettono nei casi in cui non vi sia passaggio di denaro e sia attuata senza fini di lucro, mette in primo piano lo status quo e le possibili vie da seguire per disciplinare una realtà con diversi problemi di diritto internazionale privato. Un intervento, d’altra parte, appare necessario per tutelare la situazione di status ormai acquisiti, nell’interesse superiore del minore. Partendo dai lavori della Conferenza dell’Aja di diritto internazionale privato e dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo nei casi Mennesson, nonché Paradiso e Campanelli, è evidenziata l’utilità della conclusione di una convenzione che risolva i problemi circa l’identificazione dei genitori e che limiti i casi di rimozione del minore dall’ambiente naturale, mettendo in primo piano l’interesse superiore del minore. In pratica, si suggerisce di non prendere una posizione a favore o contro la maternità surrogata ma di soffermarsi sulla soluzione delle questioni legati allo status già acquisito.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/maternita-surrogata-al-centro-dei-lavori-della-conferenza-dellaja.html

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