No all’espulsione se la donna corre rischi di maltrattamenti

Le donne a rischio di maltrattamenti nel Paese di origine, nel quale il ruolo della donna segue parametri non in linea con il rispetto dei diritti dell’uomo, non possono essere espulse da un Paese parte alla Convenzione dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Lo ha deciso la Corte europea nella sentenza del 20 luglio 2010 (N. contro Svezia, ricorso n. 23505/09, http://www.echr.coe.int/echr/Homepage_EN) nella quale la Corte ha affermato che se la Svezia procedesse all’espulsione di una donna afgana, vissuta in Svezia, violerebbe l’articolo 3 della Convenzione. La semplice circostanza di aver vissuto in un Paese occidentale e aver cercato di ottenere il divorzio potrebbe determinare gravi conseguenze al ritorno della donna nel Paese islamico. Pertanto, l’espulsione non va eseguita.

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