Protezione dei dati personali e proporzionalità delle misure nel rapporto del Garante Ue

Il 2019 è stato un anno di transizioni per il trattamento e la protezione dei dati personali, in vista di esaminare, nel 2020, gli effetti delle nuove regole contenute nel regolamento n. 2016/679 sulla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati (regolamento GDPR, General Data Protection Regulation), applicabile dal 25 maggio 2018. Lo scrive il Garante europeo della protezione dei dati, Wojciech Wiewiorowski, nel rapporto annuale presentato il 18 marzo 2020 e relativo alla situazione nel 2019 (2020-03-17_annual_report_2020_en). Tra le sfide, quella di conciliare le esigenze di sicurezza degli Stati con la protezione della privacy che impone, per ogni intervento, una valutazione sulla proporzionalità (edps_proportionality_guidelines2_en) e la necessità di ogni misura che possa mettere a rischio i dati personali. Il rapporto analizza anche gli sviluppi giurisprudenziali, con particolare riguardo alla giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, dando conto dei casi pendenti. Tra le attività principali, il supporto alle istituzioni Ue per attuare, dal 12 dicembre 2019, il regolamento n. 2018/1725 sulla tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell’Unione e sulla libera circolazione di tali dati, e che abroga il regolamento (CE) n. 45/2001 e la decisione n. 1247/2002/CE. 

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